venerdì 12 gennaio 2007

felice zapping

Me ne stavo impigrito con la pancia piena in uno stato di sopore narcotico. Il dito nervoso a premere sui tasti con cadenza quasi ritmica, la scatola infernale produceva suoni e colori a ripetizione rapendo la mia più profonda disattenzione. Ed ecco, individuato il programma da guardare. Parental control. Mtv.
Una famiglia. Madre, padre, figliolo ventenne. Borghesi. Neri. Americani. La fidanzatina di lui, negretta accattivante con i suoi capelli lilla e vestita come una hip-hop-zoccola, ma carina.
I due ragazzi dicono di amarsi e di vivere l'uno per l'altra. Vengono ripresi dalle telecamere mentre passeggiano, mangiano, parlano, ridono, ripasseggiano, rimangiano, riparlano... 'nsomma, due gran palle. Ma si amano, questo è chiaro e lampante a tutti.
I genitori di lui. Usciti da una puntata di otto sotto un tetto. Lui, grasso come un bue con un sorriso smagliante e la battuta pronta. Lei, borghesuccia cotonata e composta. I due odiano la fidanzatina. Non si capisce chiaramente il perchè. Quella ragazza deve sparire. Non ne fanno neppure un segreto, la rimproverano ripetutamente senza pudore di essere un pò scema, di vestire male, di avere un lavoro di merda (fa la pr in discoteca) e di non gradire neppure troppo il suo aspetto fisico. Lei abbozza senza mancare di rispetto e stiracchia dei sorrisi ebeti. Credo sia davvero un pò scema, ma c'è bisogno di dirglielo? mah!
Il figliolo palestrato se la ride tranquillo, abbraccia la sua girl ribadendo che è la donna della sua vita. E' innamorato, questo risulta lampante a tutti.
Ed eccoci al punto focale; i genitori passano in rassegna stormi di galline fino a sceglierne una a testa. Le due pretendenti verranno presentate al virgulto per cercare di sedurlo, distogliendolo così dalle grinfie della sua amata un pò zoccola, un pò scema, un pò pr... non che le due galline mi sembrino meglio.
Nella gradevole giocosità del programma gli incontri amorosi a scatola chiusa vengono ripresi dalle telecamere e sottoposti alla fidanzatina e ai genitori seduti in salotto che sbeffeggiano, insultano e umiliano la sventurata la cui unica colpa è di essere troppo scema per alzarsi e mandare tutti a fare in culo.
Le due bellone occhieggiano al meglio flirtando con il virgulto e si fanno palpeggiare proponendogli strane attività che, presumo nell'immaginario americano facciano figo. 'nsomma, alla fine della storia il confronto e la decisione. Il ragazzo innamoratissimo della fidanzatina pensa bene di darle un cortese benservito e di tenersi una delle due fatalone. ovviamente la più zoccola. applausi e gioia degli astanti genitori, fieri del loro operato. Fine del programma.
Disgusto. Orrore. Raccapriccio.
Ma dove sono finiti quei bei telefilm che si guardavano ai miei tempi? cosa stiamo mai insegnando ai nostri figli e cosa ci potrà mai salvare da questa svendita di intelligenza? riesco quasi a rimpiangere arnold...

domenica 7 gennaio 2007

cimiteri geometrici

Sembra che le croci stiano diventando tossiche. I musulmani, peggio dei vampiri. Trovo giusto essere cortesi facendole sparire; l'aglio non sembra però disturbarli e possiamo continuare a mangiarlo, almeno fino a nuovo ordine. In questo quadro di felice giocosità integrazionalista monolaterale ecco la splendida idea: facciamo sparire le croci dal cimitero! La trovata geniale in un Comune del Bergamasco, Arcene. Le croci devono essere tolte e sostituite con simboli geometrici, cerchi, rombi, triangoli, quadrati, ottagoni e chi più ne conosce, più ne metta. L'idea mi piace. Immagino il cimitero ideale della mia prof di matematica delle medie, pieno di cateti e ipotenuse, in cui tutti, ma dico tutti, sono felici e si abbracciano dimenticando perfino i loro cari geometricamente tumulati. Ma ecco che cercando di individuare il mio eventuale simbolo preferito, arrivo a considerare la sfera e da lì, idea delle idee, la sfera diventa un pallone. Non un pallone normale, no, il mio pallone preferito. Da street-basket, nero, in gomma da copertone, con le scritte da rapper in un accattivante arancione. Spettacolo! Dopo un primo momento di delirio emotivo a sfondo funerario vengo colto da un tragico pensiero: "il pallone da street-basket, nero, in gomma da copertone, con le scritte da rapper in un accattivante arancione", gioia della mia putrefazione, potrebbe essere di offesa a tutti coloro che amano il calcio più della loro mamma. Sono contento di non abitare a Bergamo. Non è facile trovare un simbolo geometrico che abbia un senso senza offendere nessuno...